Rassicurazione ai consumatori sulla qualità del tonno Auriga
L’azienda Nino Castiglione, che opera nel mercato delle conserve ittiche da 85 anni, vuole rassicurare i consumatori circa la diffusione di un video-bufala avvenuta a partire dal 5 febbraio scorso. In tale video si insinua che il tonno Auriga, marchio icona della storica azienda, sia prodotto con fibre di stoffa, spugna e altri elementi dannosi alla salute. A tale proposito si chiarisce che:
Il tonno è un alimento composto da proteine; queste hanno per loro natura una componente fisiologica costituita da fibre. Strizzando il tonno dopo averlo “lavato”, come fa l’esecutore del video-bufala, per poi sbriciolarlo con le dita, quello che si vede è esattamente la consistenza fisiologica delle fibre proteiche; qualunque tipo di tonno in scatola, sottoposto a tale trattamento, dà il medesimo risultato.
L’azienda ha provveduto a procedere per le vie legali al fine di salvaguardare la propria immagine e garantire i consumatori circa la falsità dei contenuti diffusi.
L’azienda ha coinvolto ufficialmente la S.S.I.C.A. (Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari) affinché prelevi dai punti vendita ubicati nel territorio nazionale campioni di scatole di tonno Auriga al naturale e all’olio di oliva, sulle quali effettuare analisi fisico-chimiche e organolettiche; tali analisi hanno lo scopo di confermare la qualità delle materie prime utilizzate e la loro sicurezza igienico-sanitaria. I risultati verranno resi pubblici a breve.
Con questo comunicato l’azienda vuole anche ringraziare le migliaia di consumatori che hanno difeso senza indugio il prodotto Auriga e la Nino Castiglione, così come si ringraziano tutti i dipendenti che si sono spesi personalmente per screditare i contenuti del video. Un plauso anche a quei siti di informazione che vigilano sulla presenza di notizie diffamatorie nei social e che hanno tempestivamente segnalato il video in questione tacciandolo di falsità.
Infine, l’azienda ribadisce che lavorerà con ancora maggiore impegno e passione per garantire ai suoi consumatori un tonno in scatola di qualità, sicuro, sano, controllato in tutti i suoi ingredienti e in tutte le fasi della lavorazione. Questo al fine di rafforzare la sua posizione nel mercato italiano e continuare ad assicurare lavoro agli oltre 200 dipendenti occupati.
Il Presidente
Eugenio Giacomazzi
Relazione del responsabile Qualità dott. Antonino Grammatico
Il tonno fresco è costituito prevalentemente da acqua, circa il 73%, che diventa mediamente il 66% nel tonno cotto al naturale e, sempre mediamente, il 61% nelle conserve di tonno sott’olio. La restante parte è costituita prevalentemente da proteine, la cui percentuale resta invariata dopo la fase di trasformazione, seguita dai lipidi totali (grassi), che aumentano solo nel tonno all’olio per aggiunta di quest’ultimo e sono fonte essenziale di omega 3. Vi sono poi vitamine idrosolubili e liposolubili, riboflavina, niacina e sali minerali (per definizione sono sciolti in acqua) ed altri micronutrienti che costituiscono fonti importanti di approvvigionamento, quali selenio, calcio, fosforo, ferro.
Tutti questi componenti sono saldamente legati tra loro nel tessuto muscolare, costituito fondamentalmente da proteine che hanno la funzione di rendere consistente la fibra muscolare e di strutturare il muscolo del tonno, che costituisce la parte edibile nella conserva di tonno confezionata in scatola o in vetro.
Quando il tonno da fresco subisce un processo di trasformazione quali cottura e sterilizzazione per essere trasformato in conserve (le scatolette di tonno che si acquistano al supermercato), i tessuti subiscono un forte stress termico che consente loro di liberare e rendere maggiormente biodisponibili, nonché meglio digeribili, tutte le componenti essenziali in esso contenute.
Questo procedimento lo rende un alimento prezioso, soprattutto a chi necessita di proteine prontamente disponibili, come bambini, donne incinte, anziani e sportivi. Tutte le componenti preziose sopra citate sono indissolubilmente legate all’acqua, a parte la frazione lipidica che ne è più debolmente legata. La cottura del tonno avviene in ambiente umido proprio per preservarne le proprietà nutritive. Se il tonno, e il pesce in generale, perdessero l’acqua costituente, si impoverirebbero del prezioso potere nutrizionale, costituito essenzialmente da proteine sia idrosolubili che liposolubili.
L’esperimento di dilavare e strizzare su un setaccio sotto acqua corrente il tonno mostra, per l’appunto, che la parte poco biodisponibile che costituisce la cosiddetta fibra alimentare è davvero esigua (praticamente nulla), mentre tutta la frazione proteica idrosolubile, la frazione lipidica e tutte le vitamine idrosolubili, nonché tutte le componenti organiche resesi completamente biodisponibili attraverso il processo di cottura, e che sono altamente digeribili proprio perché legate all’acqua, sono dilavate via. Rimangono le proteine non idrosolubili, che sono quelle che danno consistenza e architettura alla fibra muscolare e che, proprio per questa caratteristica intrinseca, conferiscono peso e struttura al tonno, grazie alle fibre proteiche di cui è fondamentalmente costituito (come tutti gli alimenti altamente proteici).
Ciò che avviene in queste due fasi, lavaggio e strizzatura reiterati, è la simulazione di ciò che avviene nell’apparato gastrointestinale e digerente: molta la frazione digeribile e assimilabile attraverso la frazione acquosa, molta la frazione proteica strutturale e fibrosa del pesce e, quindi anche quasi inesistente la fibra alimentare propriamente detta, di pressoché nullo valore nutrizionale, destinata all’espulsione dall’organismo umano che lo assimila con l’alimento.
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